«Lasciate ogni speranza, o voi che entrate»

«Lasciate ogni speranza, o voi che entrate»
Un avviso che poteva essere dii monito preparatorio a coloro che hanno partecipato all’incontro con il Commissario Straordinario e l’USR sabato 6 aprile presso il Centro Fiere Villa Potenza.
Inutile passerella sabato 6 aprile scorso in occasione della tavola rotonda ad ExpoEdile a Macerata alla presenza del Commissario Geol. Piero Farabollini, del direttore dell’USR Ing. Cesare Spuri, dei presidenti degli Ordini professionali, Ing. Maurizio Paulini, Geom Paola Passeri Geol. Daniele Mercuri, tutti partecipanti al tavolo tecnico del Sisma, oltre al nostro Presidente Arch. Vittorio Lanciani.
Perché?
Perché l’impianto normativo non sarà modificato, prevedendo solo qualche leggero correttivo alle ORDINANZE, giusto quel tanto per poter dire che qualcosa si è fatto. Questa la sintesi.
Sarà ad ogni modo imbarazzante leggere il prossimo decreto “Catania” se, pur avendo le professioni tecniche da tempo richiesto oltre dieci pagine di emendamenti alla legge 189 convertita dalla 229, necessari a modificare le ordinanze nei punti chiave, sarà presente l’ottemperanza di un’ulteriore analisi geologica, la “risposta sismica locale” remunerata con ulteriore 0,5%.
E così i geologi avrebbero guadagnato il loro pezzetto di paradiso, vedendo inserito il “proprio” emendamento! Necessario per carità, ma tutto il resto? Il Commissario ha anche detto che dovremmo fare pressioni alla politica in sede di conversione: un po’ come dire arrangiatevi con le vostre conoscenze!
Il Presidente Arch. Vittorio Lanciani ha rilevato l’inefficacia e l’inapplicabilità delle norme, la necessità delle modifiche già segnalate ed i rischi che si corrono in queste condizioni: forzature sulla deontologia professionale, insufficienza del costo ammissibile a coprire i costi di riparazione, l’accollo a carico dei proprietari sempre presente, i costi di progettazione inseriti nel contributo sotto soglia e non congrui in rapporto alla professionalità richiesta, la lentezza esasperante del procedere con le decisioni anche di questo attuale governo, il rischio che l’azione titubante del Commissario comprometta l’immagine e l’unitarietà delle professioni tecniche interessate alla ricostruzione di cui è espressione. Il tavolo tecnico del sisma non deve fungere da contrappasso indolore per il Commissario. Esso deve incidere realmente sul destino della ricostruzione.
In breve siamo ancora in purgatorio, mentre la politica dovrà decidere se traghettare le nostre anime verso l’unanime approvazione degli emendamenti, evitando di fare della ricostruzione un mero terreno di scontro politico.